Spettacoli e incontri seminariali all'Isola di San Giorgio Maggiore e all'Auditorium Santa Margherita. Ingresso libero a tutti gli eventi, fino ad esaurimento posti.Â
Il teatro dei burattini ningyōjōruri bunraku di Ōsaka, dichiarato patrimonio intangibile dell’umanità dall’Unesco nel 2008, ha un repertorio antico e magnifico che risale alla fine del XVII secolo e giunge fino all’epoca moderna. Lo spettacolo, unica tappa italiana di una illustre compagnia composta da due narratori e due suonatori di shamisen, è organizzato in occasione dei 150 anni di Ca’ Foscari dal Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, in collaborazione con l’IISMC e con l’Associazione studentesca GESSHIN.
22.10.18 h. 17.30 Auditorium Santa Margherita 23.10.18 h. 18.30 Fondazione Giorgio CiniÂ
Gule Wankulu e Chinamwali Danze rituali del Malawi
Il Gule Wankulu – Grande danza delle maschere – è considerata una delle piĂą importanti espressioni culturali del gruppo etnico-linguistico Chewa, maggioritario in Malawi. Dichiarata patrimonio intangibile dell'umanitĂ , la danza appartiene al rituale delle societĂ segrete Nyau volte soprattutto al culto dei defunti. Il termine Chinamwali si riferisce al rituale di iniziazione delle ragazze e ai canti e danze che lo caratterizzano. I dieci musicisti e danzatori – uomini e donne – provengono dallo stesso villaggio, nel distretto di Blantyre, in cui entrambi i rituali sono ancora praticati.Â
13.11.18 h. 15.30 e h. 18.30Â Fondazione Giorgio Cini
L'epica leggendaria del Kosovo. Il canto delle nozze di Halil
Sopratitoli in italiano
Il seminario pomeridiano e il concerto che seguirà intendono soffermarsi su una tradizione che si presenta oggi vitalissima; essa vede uno dei sui nucleo principali nei canti in lingua albanese delle montagne di Rugova, in Kosovo, e di cui il cantore Isa Elezi Lekgjekaj (1947) è il maggior interprete vivente. Il concerto prevederà l'esecuzione integrale di un canto della tradizione epica leggendaria. Al seminario parteciperanno i curatori della Milman Parry Collection della Harvard University e di Zymer Neziri, dell'Istituto Albanologico di Pristhina, oltre al curatore Nicola Scaldaferri.