CULTURA E SPETTACOLO NELLA CITTA' METROPOLITANA DI VENEZIA
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LO SGUARDO E L'OMBELICO
Incontri, storie e conversazioni sulla fotografia del terzo millennio
a cura di Giovanni Cecchinato
sabato 28 gennaio, ore 17.30
Intervengono Fulvio Bortolozzo e Riccardo Caldura
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Prossimi incontri
sabato 11 febbraio, ore 18.30
La fotografia non esiste
Interviene Efrem Raimondi
sabato 25 febbraio, ore 18.30
Come diventare un grande fotografo senza esserlo
Interviene Settimio Benedusi
sabato 11 marzo, ore 18.30
Fotografia come forma d’Arte. Un approccio alla fotografia differente, alla riscoperta dell’estetica dadaista e pop
Interviene Maurizio Galimberti
sabato 25 marzo, ore 18.30
Fotografia come mezzo enciclopedico della bellezza dei luoghi
Interviene Massimo Siragusa
sala conferenze quarto piano
ingresso libero fino a esaurimento posti
Da tempo seguo con interesse, a volte direttamente a volte in streaming, gli incontri che a Milano si susseguono con autori importanti, per capire e definire il ruolo della fotografia nel nostro tempo.
Sicuramente i rimandi e il necessario confronto con i grandi maestri sono sempre alla base di ogni discussione, ma il lavoro tangibile di un autore odierno permette di fare anche un check a ciò che percepiamo del “fare fotografia” al giorno d’oggi.
Se rivolgo invece l’attenzione agli incontri offerti nel nostro territorio, sento che mi manca qualcosa, molto, e anzi, mi assale una sorta di deja vù continuo, poco produttivo, stantio, autoreferenziale, una sorta di “guardarsi l’ombelico” ben diverso da quello “sguardo” che invece ho notato altrove.
Ho usato virgolettare il “fare fotografia” perché nella lingua italiana il termine fotografia indica sia un supporto materiale che un arte in se e anche, in aggiunta, una specie di insieme di attività che riguardano l’atto fotografico.
Oltre a questo accorpamento linguistico (In altre lingue, come l’inglese, sono ben definiti e netti i termini lessicali dell’atto, dell’arte e del supporto fisico) mi sono accorto, ma ci vuole poco, di una confusione ancor più grande sulla distinzione tra la fotografia professionale, quella amatoriale/quotidiana e quella artistica. I social imperanti (facebook, twitter, instagram, etc.) hanno amplificato la voglia di utilizzare mezzi fotografici per aumentare la già enorme quantità di immagini che corredano le nostre vite. Inserendo, mescolando, ingarbugliando i concetti, le storie, gli autori, le persone, in un guazzabuglio tecnologico di idee permeate da tanto narcisismo, tanta banalità e poco confronto. Già negli anni Settanta e Ottanta un grande interprete come Luighi Ghirri basava alcune sue intuizioni sull'evidenziare quanto le immagini interferivano con la vita quotidiana e i territori. Al giorno d’oggi forse anche per lui sarebbe impossibile farne una netta distinzione. In aggiunta, nell’atto fotografico di molti, gratificato da una buona qualità (dovuta a mezzi fotografici sempre più automatizzati e qualitativamente eccellenti) si evince una mancanza di contenuti, dovuti a un mancato processo di acculturamento o di confronto. La fascinazione per le immagini belle e veloci (ma banali) prevale sulle immagini buone e utili (ma non capite o a detta di molti “brutte”).
Ho sentito allora la necessitĂ di affrontare con speranza (anche per conto di chi come me ama la Fotografia) questa confusione iniziata e giĂ percepita nel secolo scorso attivando una serie di incontri con temi analitici condotti da chi ha competenza e spirito critico, che possano portare un po' di luce al nostro discutere. Magari eventi non risolutori, ma spero stimolanti e di (ripeto) confronto.
Ecco come nasce questa rassegna. Una serie di occasioni di incontro che possano indagare questa “Fotografia” odierna, nell’epoca dei millenials o, almeno in parte, avviare una sorta di dialogo su di di essa, ma anche (e soprattutto) aiutarci a distogliere l’occhio dall’ombelico e avviare uno sguardo diverso, nuovo, attuale … Gli ospiti che interverranno hanno tutti una professionalità riconosciuta in ambito nazionale e internazionale e già avezzi allo speeching su questi temi: da chi ha competenza nella didattica e nella critica (Riccardo Caldura e Fulvio Bortolozzo) a chi ha competenza nella fotografia professionale e autoriale (Efrem Raimondi e Settimio Benedusi), da chi ha competenza sulla foto d’arte (Maurizio Galimberti) a chi invece ha competenza nella fotografia documentaristica (Massimo Siragusa).
Un' occasione per quanti di partecipare a un dibattito serio sulla Fotografia, con l'invito a partecipare attivamente per risolvere l’enigma.
Giovanni Cecchinato
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Per altri dettagli vedi il link http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPag...
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